Chirurgia del piede

 

Vengono trattate, con le tecniche più moderne, tutte le patologie a carico del piede; in particolare un’attenzione speciale è rivolta al trattamento chirurgico dell’alluce valgo, dell’alluce rigido e della metatarsalgia

 

 

 

 

Alluce valgo

 

Più di cento sono le tecniche descritte per la correzione chirurgica dell’'alluce valgo; negli ultimi anni l’'attenzione è stata sempre più  frequentemente rivolta a delle tecniche percutanee e mini-invasive

La tecnica utilizzata da noi utilizzata è una tecnica mini-invasiva che prevede una incisione mediale in corrispondenza dell’'articolazione metatarso-falangea di circa 4 cm.

Attraverso questa incisione si esegue una osteotomia della testa del 1 metatarso che viene cosi traslata lateralemente e fissata con un sistema endomidollare.

 

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Questa tecnica ha il vantaggio rispetto alle tecniche percutanee di consentire una correzione studiata sul singolo paziente e  di stabilizzare l'’osteotomia garantendo cosi il mantenimento della correzione ottenuta durante l’intervento, in modo da evitare le possibili recidive (presenti invece a distanza di anni nelle tecniche percutanee).

Ottenendo una fissazione stabile della  osteotomia è possibile deambulare sul piede operato il giorno stesso e ritornare ad una completa ripresa delle attività, tra cui anche guidare, in circa 2-3 settimane.

La tecnica mini-invasiva garantisce un pressocchè assente dolore post-operatorio.

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Alluce rigido

E’ una patologia più frequente di quanto si creda  e molto spesso viene confusa  con l’alluce valgo; tale confusione è alla base di molti dei fallimenti della chirurgia dell’alluce valgo in quanto l’alluce rigido richiede un trattamento chirurgico differente.

La causa che determina l’alluce rigido non è nota; vi è sicuramente uno squilibrio tra avampiede e mesopiede che determina un sovraccarico articolare.

L’alluce rigido viene comunemente classificato in 4 stadi radiografici ed il trattamento è differente nei vari stadi.

Lo stadio 0 prevede esclusivamente un trattamento ortesico. Lo stadio 1 e 2 prevedono un trattamento chirurgico che consiste in una osteotomia della testa del 1 metatarso di accorciamento e plantarizzazione del 1 metatarso stesso e la fissazione della stessa con 1 o 2 viti. Nello stadio 3-4 il trattamento consiste o della sostituzione articolare con un impianto protesico o della fusione dell’articolazione metatarso-falangea; quest’ultimo è, a tutt’oggi ,il trattamento che garantisce i risultati a distanza migliori rispetto agli impianti protesici che sono ancora gravati da risultati clinici non sempre soddisfacenti.

 
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